350.000 volte Monster

Cominciamo la storia dalla fine… 15 gennaio 2021

https://www.ducati.com/ww/en/news/350000-times-monster

Il Monster raggiunge un traguardo significativo nella sua storia con la consegna del 350.000° modello, il Monster 1200 S “Black on Black”, che l’Amministratore Delegato Ducati Claudio Domenicali e il Direttore del Ducati Design Center Andrea Ferraresi hanno consegnato personalmente al suo proprietario, il ducatista Sebastien Francois Yves Hervé De Rose.

Il Monster è il modello Ducati più venduto di tutti i tempi, nonché la moto più longeva della gamma. La sua leggenda nasce nel 1992 quando l’azienda ha l’intuizione di mettere su strada una Ducati con telaio Superbike spogliato delle carene e di tutti gli elementi non strettamente necessari. Con il lancio del modello M900, il primo Monster in assoluto, Ducati ha saputo dare vita a un nuovo segmento del mercato motociclistico – la naked sportiva – creando una moto che ha rappresentato un vero punto di riferimento per diverse generazioni.

1993

M900 e 916, LE moto che hanno fatto la storia

M900, la storia di un mito

Il suo papà: Miguel Angel Galluzzi

https://www.ducati.com/ww/en/heritage/characters/miguel-galluzzi

Miguel Angel Galluzzi è nato a Buenos Aires nel 1959 e ha sempre avuto nel sangue la passione per i motori oltre che un’attrazione quasi viscerale per le moto. Suo padre, suo zio e persino i suoi nonni erano motociclisti.

Iniziò a studiare ingegneria all’Università di Miami (Florida), ma dopo due anni scoprì che a Pasadena (California) c’era una scuola di design e vi si iscrisse. Il suo primo lavoro nel mondo automobilistico, per l’azienda tedesca Opel, lo porta a stabilirsi in Europa. Accettò quindi l’offerta della Honda, che intendeva aprire un laboratorio di design a Milano, quindi si trasferì nel capoluogo lombardo.

https://amcn.com.au/editorial/how-i-created-a-monster

“la prima cosa che ho fatto quando sono venuto a Milano è stata comprare una Ducati! Ho trovato da un rivenditore una 750SS rosso e argento per 7,5 milioni di lire, che erano un sacco di soldi, ma ho detto, se non lo faccio ora, non lo farò mai più. Ricordo di essere andato alla Honda per la prima volta e il signor Ikeda (Hitoshi Ikeda, il progettista della CB750 K0) è venuto alla mia scrivania e mi ha chiesto perché non avessi comprato una Honda. Ho detto “perché mi piacciono le Ducati”. Mi ha detto di andare con lui e ho pensato “oh cavolo, sono nei guai”. Siamo andati al parcheggio, ha inserito la chiave e ha avviato il motore e improvvisamente la sua faccia è cambiata. Ha cominciato “vroom, vroom”, con l’acceleratore e poi si è girato verso di me e ha detto: “sai una cosa, questa moto ha un cuore. Noi giapponesi non saremo mai in grado di fare una cosa del genere.” E da quel momento in poi ogni volta che andava in ufficio prendeva la chiave per avviare la Ducati, dava un colpetto all’acceleratore e poi tornava con un grande sorriso !”

Galluzzi lasciò la Honda nel 1989 per la Cagiva/Ducati.

“Mentre lavoravo in Honda, ricevevamo riviste e ne arrivò una con le foto della prima 851 Ducati svestita. Avevano semplicemente rimosso la carenatura per fare le riprese laterali. Feci una fotocopia A3 a colori e mi dissi, questa è la moto che voglio fare, è quello che a me piacerebbe guidare.

Dimentica tutte le carene da corsa e le cose che sono completamente inutili per strada. Voglio costruire questa moto così com’è”.

“Così ho preso un telaio 851, il 900SS non si vendeva molto bene, quindi c’erano già scorte pronte del suo motore desmodue raffreddato ad aria, e non avere un radiatore era una buona cosa. Decisi di utilizzare il motore desmodue con il telaio della 851 che aveva una suspension link posteriore, non cantilever come sulla 900SS.

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“Poi, verso la fine del 1991, qualcuno mi disse che c’era il grande raduno degli importatori Cagiva. Ho convinto Claudio Castiglioni a portare la moto al meeting e c’era l’importatore Cagiva per la Francia, Marcel Seurat, c’era anche la Germania, l’Inghilterra, tutti i maggiori. L’incontro è durato tre giorni e l’ultimo giorno Claudio ha detto: “Abbiamo qualcosa da mostrarvi e vorremmo chiedere la vostra opinione”. ‘Wow, cos’è questo??! Colui che ha reagito più velocemente è stato Seurat, che ha detto: “Claudio, abbiamo un vincitore qui. Mettiamo in moto questa cosa: comprerò i primi 1000 esemplari!’

“Così abbiamo lanciato ufficialmente la moto al 15° Salone Internazionale Ciclo e Motociclo IFMA di Colonia nell’ottobre ’92 e dire che è stato un successo è riduttivo – decollò – così tutti gli altri importatori aumentarono gli ordini. Diventerà un capolavoro di minimalismo visivo, dove tutto il superfluo è stato abbandonato:

“Tutto ciò che serve sono: sella, serbatoio, motore, due ruote e manubrio”

Miguel Galluzzi

IFMA, Internationale Fahrrad und Motorrad-Ausstellung, oggi INTERMOT, era una delle più grandi esposizioni mondiali di moto, bici e accessori, la 15° edizione si tenne dal 29 settembre al 4 ottobre 1992 a Colonia, in Germania, e vide la partecipazione di circa 250.000 persone, 40.000 delle quali provenienti da 80 Paesi stranieri.

Con il Monster arriva il moderno concetto di naked, vera moto sportiva privata dell’ingombrante carenatura ma che allo stesso tempo conserva tutti i componenti tipici delle superbike, che rappresenteranno il fenomeno degli anni ’90 e successivi.

Il successo di pubblico fu tale che il 5 marzo 1993 iniziò la produzione e nel maggio dello stesso anno era già negli showroom delle concessionarie, inizialmente con il solo motore 904cc.

Ci fu un immediato boom di vendite, tanto che uno dei tanti meriti del Monster è sicuramente quello di aver salvato la Ducati dalla crisi che l’ha attanagliata negli anni ’90.

Nel 1999, la M600 fu la moto più venduta sul mercato italiano: fu la prima volta che una Ducati ottenne un tale successo.

Il telaio Monster num.. “000001”, una M900 rossa, fu assegnata ad Ayrton Senna di cui Castiglioni era un appassionato estimatore.

Nel corso di quasi trent’anni il Monster sarà declinato in diverse cilindrate che vanno dai 400 ai 1200cc, con carburatori e iniezione, 2 e 4 valvole, raffreddamento ad aria e liquido, in diverse configurazioni e serie speciali per un totale di oltre 50 varianti. È cambiato, migliorato ed evoluto dal punto di vista tecnico ed estetico, ma senza mai perdere di vista il suo obiettivo principale: essere una moto divertente da guidare per i motociclisti di tutto il mondo e ispirare le nuove generazioni di appassionati. Dalle mitiche Monster 900 e 600, che hanno aperto il mondo Ducati a tanti giovani motociclisti, alla seconda generazione con i modelli 696 e 1100, passando per le versioni a 4 valvole, fino alle più recenti 797, 821 e 1200, il Monster rappresenta uno straordinario successo per il marchio e per l’azienda Ducati.

Monster: la genesi del nome

“Ho sentito molte storie sul perché l’abbiamo chiamato Monter, la maggior parte completamente false! Il vero motivo è che passavo ore su un progetto che non aveva un numero di progetto, il financial controller aveva bisogno di un nome a cui assegnare i costi. In quel periodo, esisteva una mania in Italia per i bambini da collezionare chiamata “Monster in My Pocket”.

C’erano circa 300 diversi mostri di gomma e ogni notte i miei due figli mi chiedevano “Papà, ci hai comprato il Monster?” Monster, Monster, Monster?’ E ogni fine settimana andavamo al negozio a comprarne tre o quattro scatole da aggiungere alla loro collezione. Quindi ho detto ‘perché non lo chiamiamo il Monster?’ Quindi Monter fu – mai la parola italiana, che è Mostro, perché non è quello che c’era scritto sulle scatole.

La Monster (r)Evolution

1993

1mo

Monster 900

Il “Pompone”, l’origine della specie .

La sua prima apparizione a IFMA (Salone Internazionale del Ciclo e Motociclo) di Colonia nell’ottobre 1992. Telaio in tubi a traliccio della serie 851/888 che monta il Pompone 904 cc di origine Supersport, raffreddato aria/olio.

Specifiche

Motore904 cc, raffreddato ad aria, desmo V-twin, 2v, SOHC
Potenza80 hp @ 7000 rpm
Coppia78 Nm @ 6500 rpm
Peso185 kg
Velocità massima190 Km/h

 

Ducati Monster M900 1993 @ Museo Ducati

Ducati Monster M900 1993 @ Museo Ducati

1993/1994

2ndo

Monster 400

In Giappone, all’inizio degli anni ’90, per motivi legislativi, le moto di grossa cilindrata non sono “incoraggiate” mentre quelle sotto i 400cc spopolano. Negli anni ’90 in particolare ci fu un boom delle superbike a cilindrata ridotta che hanno dato vita a un vero e proprio cult.

Il 400cc fu sviluppato appositamente per il mercato giapponese

 

Specifiche

Motore398 cc, air-cooled desmo V-twin, 2v, SOHC
Potenza41 hp at 10000 rpm
Coppia33 Nm @ 7500 rpm
Peso174 kg
Velocità massiman.a.

1994/1995

3rzo

Monster 600

 

Il baby Monster

Il Monster 600 utilizza un 584cc più piccolo, un cambio a 5 marce anziché a sei, la frizione a bagno d’olio invece che a secco (il motore derivato dal Pantah della piccola serie), il disco anteriore singolo, l’ assenza del raffreddamento ad olio con radiatore e infine pneumatici di dimensioni ridotte. Si rivela un enorme successo in tutta Europa, grazie in gran parte al suo prezzo soglia di 6000 euro.

Tra le modifiche più importanti (in seguito estese anche alla M900) ce n’era una tanto banale quanto indispensabile: lo smusso dei silenziatori nella parte più vicina al suolo. Nei primi modelli, infatti, le elevate possibilità di piega portavano spesso a limare l’impianto di scarico sull’asfalto, cosa che in casi estremi provocava anche qualche scivolata ai più arditi pionieri del “mosterismo”.

Specifiche

Motore584cc, air-cooled desmo V-twin, 2v, SOHC
Potenza53 hp @ 8250rpm
Coppia47 Nm @ 6000rpm
Peso175 kg
Velocità massiman.a.

 

1996

4rto

Monster 900 Special Edition

L’apparizione del cupolino

1996

5nto

Monster 750

Single disc at the front, non-adjustable fork, steel swingarm, no carbon. Il colore associato a questo motore era un bel grigio metallizzato che successivamente è stato proposto anche nelle altre cilindrate.

 

Specifiche

Motore748 cc, air-cooled desmo V-twin, 2v, SOHC
Potenza64 hp @ 7500rpm
Coppia63 Nm @ 6500rpm
Peso178 kg
Velocità massiman.a.

 

La M Family: 600, 750, 900

1997

6sto

Monster 900 “valvole piccole”

La M900, forse colpevole di essere troppo brusca nell’erogazione della coppia, è stata resa più maneggevole e fluida, soprattutto ai bassi regimi, con un insolito lavoro di depotenziamento. Per la prima volta su un Monster di serie è apparso il cupolino, in realtà un po’ goffo rispetto alla forma della moto, ma utile per differenziare a colpo d’occhio la versione di cilindrata maggiore.

Specifiche

Motore904 cc, raffreddato ad aria, desmo V-twin, 2v, SOHC
Potenza71 hp @ 7000 rpm
Coppian.a.
Peso184 kg
Velocità massiman.a.

 

1997

7imo?

Monster 900 Solo

Chi l’ha visto?

 

1998

Nel 1998 Ducati esce definitivamente dall’universo Cagiva ed inizia il decennio del controllo di TPG (Texas Pacific Group).

7imo

Monster 900S

Questo è il Monster standard di qualche anno prima, con valvole grandi, ma dotato di forcella Showa da 41 mm, dischi anteriori flottanti Brembo con fascia frenante in ghisa, pinza posteriore flottante e tanti dettagli in fibra di carbonio, compresi i parafanghi.

La versione 1999 M900 S è, ad oggi, uno dei modelli più ricercati e senza dubbio la migliore 900 a carburatori mai costruita. Rispetto all’anno precedente, infatti, era addirittura dotata di ammortizzatore di sterzo e monoammortizzatore Öhlins.

Specifiche

Motore904 cc, raffreddato ad aria, desmo V-twin, 2v, SOHC
Potenza74 hp @ 7000 rpm
Coppia78 Nm @ 6500 rpm
Peso183 kg
Velocità massima205 kmh

1998

8avo

Monster 900 Cromo

Prodotto in piccola serie e caratterizzato dal serbatoio in acciaio cromato con loghi in rilievo. Il motore è quello delle “valvole piccole”, ma la moto è arricchita dai cerchi di colore nero e da tutti i dettagli immaginabili in fibra di carbonio (coprisella compreso).

 

Specifiche

Motore904 cc, raffreddato ad aria, desmo V-twin, 2v, SOHC
Potenza73 hp at 7250 rpm
Coppia81 Nm @ 6000 rpm
Peso185 kg
Velocità massima190 kmh

 

9no

Monster 600 Dark

La mossa fortunata

Monster Dark, inizialmente proposto solo nella variante 600cc. Caratterizzato dalla colorazione nero opaco e dalla scelta tra vari colori per il telaio (nero, grigio, bronzo, rosso e giallo), il Dark è stato proposto come modello d’ingresso, semplificato al massimo nei componenti e negli allestimenti, nonché pronto personalizzazione. Il successo della versione Dark 1998 fu tale che, nel 1999, le varianti 900 e 750 cc furono proposte solo con telaio e carrozzeria neri, colore che, di lì a poco, diventerà lo standard anche per la 600.

Specifiche

Motore583cc, 90-degree, air-cooled desmo V-twin, 2v, SOHC
Potenza51 hp at 8000 rpm
Coppia50 Nm @ 6000 rpm
Peso175 kg
Velocità massima175 kmh

 

1999

10imo

Monster 900 City

Realizzato con l’intento di rendere la moto più confortevole per l’uso utilitaristico e quindi di attirare ulteriori clienti. Il City era dotato di un manubrio più alto, finalizzato ad una posizione di guida meno inclinata, una carenatura anteriore trasparente, efficiente e piuttosto allungata, una sella più comoda anche per il passeggero, oltre a due borse laterali semirigide della Mandarina Duck. La versione City è disponibile nelle cilindrate 600, 750 e 900 e nella speciale versione Dark, e anche nella nuova colorazione blu metallizzato.

2000

11imo

Monster 900S i.e.

Primo Monster a passare dal carburatore all’iniezione elettronica.

Specifiche

Motore904cc, 90-degree, air-cooled desmo V-twin, 2v, SOHC
Potenza78 hp at 8000 rpm
Coppia73 Nm @ 6250 rpm
Peso189 kg
Velocità massima205 kmh

 

12imo

Monster 620 ie

Specifiche

Motore618cc, 90-degree, air-cooled desmo V-twin, 2v, SOHC
Potenza60 hp @ 9500 rpm
Coppia53 Nm @ 6750 rpm
Peso177 kg
Velocità massiman.a.

13imo

Monster 750 ie

Specifiche

Motore748cc, 90-degree, air-cooled desmo V-twin, 2v, SOHC
Potenza64 hp @ 8750 rpm
Coppia62 Nm @ 6500 rpm
Peso179 kg
Velocità massima190 km/h

 

2001

14imo

Monster 900 S4

Il primo Monster 4 valvole raffreddato ad acqua della storia.

Specifiche

Motore916cc, liquid-cooled desmo V-twin, 4v, DOHC
Potenza101 hp @ 8750 rpm
Coppia92 Nm @ 7000 rpm
Peso193 kg
Velocità massiman.a.

 

Monster S4 Foggy Edition

2003

15imo

Monster 1000S

Il primo 1000.

Specifiche

Motore992cc, air-cooled desmo V-twin, 2v, SOHC
Potenza84 hp @ 8000 rpm
Coppia84 Nm @ 6000 rpm
Peso189 kg
Velocità massiman.a.

16imo

Monster 800

Il primo 800.

Specifiche

Motore803cc, air-cooled desmo V-twin, 2v, SOHC
Potenza73 hp @ 8250 rpm
Coppia69 Nm @ 6500 rpm
Peso179 kg
Velocità massiman.a.

17imo, 18imo, 19imo

Monster 620, 620 Dark, 620 Capirex

Specifiche

Motore618cc, 90-degree, air-cooled desmo V-twin, 2v, SOHC
Potenza60 hp @ 9500 rpm
Coppia53 Nm @ 6750 rpm
Peso177 kg
Velocità massiman.a.

 

2004

20imo

Monster S4R

Appare il primo forcellone monobraccio.

Specifiche

Motore996cc, liquid-cooled desmo V-twin, 4v, DOHC
Potenza113 hp @ 8750 rpm
Coppia95 Nm @ 7000 rpm
Peso193 kg
Velocità massiman.a.

 

2005

21imo

Monster S2R 800, S2R 800 Dark

Con fascia longitudinale, che attraversa carena e serbatoio.

Specifiche

Motore803cc, air-cooled desmo V-twin, 2v, SOHC
Potenza76 hp @ 8250 rpm
Coppia72 Nm @ 6500 rpm
Peso173 kg
Velocità massiman.a.

2006

22imo

Monster S2R 1000

Specifiche

Motore992cc, air-cooled desmo V-twin, 2v, SOHC
Potenza95 hp @ 8000 rpm
Coppia94 Nm @ 6000 rpm
Peso178 kg
Velocità massiman.a.

 

23imo

Monster S4RS Testastretta, S4RS Tricolore

Il primo Monster Testastretta. Nuovi cerchi Marchesini a 5 razze doppie, forcella a steli rovesciati Ohlins con trattamento TiN, monoammortizzatore Ohlins completamente regolabile con serbatoio “piggyback”, impianto frenante con dischi da 320 mm e pinze radiali a 4 pistoncini. Nel 2007/08 è stata prodotta anche una versione speciale, la S4RS Tricolore, caratterizzata da un colore ispirato alla bandiera italiana e da una dotazione ancora più ricca rispetto al modello standard.

Specifiche

Motore998cc, liquid-cooled desmo V-twin, 4v, DOHC
Potenza129 hp @ 9500 rpm
Coppia103 Nm @ 7500 rpm
Peso177 kg
Velocità massiman.a.

2007

24imo

Monster 695

Con l’adozione della linea di alimentazione CAN, cablaggi e fascette sono scomparsi dal telaio a traliccio

Specifiche

MotoreFour stroke 695cc, 90 degrees L twin cylinder, SOHC, desmodromic 2 valves per cylinder
Potenza72 hp @ 8500 rpm
Coppia61 Nm @ 6750 rpm
Peso168 kg
Velocità massiman.a.

 

2008

25imo

Monster 696, 696 ABS (2010)

Rappresenta la prossima generazione e ciò che Ducati definisce “l’ultima parola nell’eccitazione urbana”. “Less is more” è il claim che Ducati ha scelto per la nuova generazione di Monster.

Dopo oltre 15 anni di successi e centinaia di riconoscimenti in tutto il mondo per design e tecnologia, la ‘naked’ per eccellenza si rinnova a fine 2008 con un restyling totale di meccanica e ciclistica e una linea tutta nuova.

Il simbolo di questo lavoro è senza dubbio il serbatoio che nasconde varie soluzioni tecniche e ospita i famosi coperchi intercambiabili.

Specifiche

MotoreFour stroke 696cc, 90 degrees L twin cylinder, SOHC, desmodromic 2 valves per cylinder
Potenza79 hp @ 9000 rpm
Coppia69 Nm @ 7750 rpm
Peso161 kg
Velocità massiman.a.

2009

26imo

Monster 1100, 1100 S, 1100 S ABS

La sorella maggiore del 696 è il Monster 1100. Le due moto sono molto simili, ma la differenza non riguarda solo le prestazioni ma anche il forcellone monobraccio, che caratterizza nettamente il carro posteriore. La forcella Showa a steli rovesciati da 43 mm è completamente regolabile e l’ammortizzatore Sachs è regolabile nel precarico molla e il freno idraulico. La versione S è dotata di Öhlins completamente regolabili.

Specifiche

MotoreFour stroke 1078cc, 90 degrees L twin cylinder, SOHC, desmodromic 2 valves per cylinder
Potenza94 hp @ 7500 rpm
Coppia103 Nm @ 6000 rpm
Peso168 kg
Velocità massiman.a.

 

2011

27imo

Monster 1100 EVO, Diesel 1100 EVO (2013)

Il nuovo impianto di scarico ha un layout di tipo 2 in 1 in 2, con i collettori e i doppi terminali di scarico sul lato destro. L’ABS Brembo-Bosch è di serie e fa parte del Ducati Safety Pack, che include il controllo di trazione regolabile su quattro livelli.

Specifiche

MotoreFour stroke 1078cc, 90 degrees L twin cylinder, SOHC, desmodromic 2 valves per cylinder, air cooled
Potenza99 hp @ 7500 rpm
Coppia103 Nm @ 6000 rpm
Peso169 kg
Velocità massiman.a.

 

Ducati Monster Diesel 1100 EVO

Ducati Monster Diesel 1100 EVO e Renzo Rosso Diesel founder / owner

28imo

Monster 796/796 ABS, Hayden / Rossi Moto GP Replica

Il Monster 796 è un mezzo esperto di città, ma anche molto divertente su strade secondarie tortuose.

Specifiche

MotoreFour stroke 803cc, Four stroke, 90 degrees L twin cylinder, SOHC, desmodromic 2 valves per cylinder, air cooled
Potenza87 hp @ 8250 rpm
Coppia78 Nm @ 6250 rpm
Peso167 kg
Velocità massiman.a.

 

2013

2014

29imo

Monster 1200, 1200 S, 1200 S Stripe (2015)

La forcella è una Kayaba da 43 mm, il mono un Sachs regolabile solo in precarico ed estensione. La versione S monta sospensioni Öhlins, completamente regolabili.

Specifiche

MotoreFour stroke 1198 cc, Testastretta 11 degrees L-Twin, DOHC, 4 Desmodromically actuated valves per cylinder
Potenza144 hp @ 8750 rpm
Coppia124 Nm @ 7250 rpm
Peso182 kg
Velocità massiman.a.

 

2015

30imo

Monster 821, 821 Stripe

Bello, potente e facile

Specifiche

MotoreFour stroke 821 cc, Testastretta 11 degrees L-Twin, 4 Desmodromically actuated valves per cylinder
Potenza112 hp @ 9250 rpm
Coppia89 Nm @ 7750 rpm
Peso179 kg
Velocità massiman.a.

 

2015

31mo

Monster 1200 R

Un vero MOSTRO!

Il Monster più potente, con i temibili 159 CV alla ruota posteriore, rende oltre il doppio della potenza del Monster M900 originario raffreddato ad aria.

Specifiche

MotoreFour stroke 1198 cc, Testastretta 11 degrees L-Twin, DOHC, 4 desmodromically actuated valves per cylinder
Potenza159 hp @ 9250 rpm
Coppia131 Nm @ 7750 rpm
Peso180 kg
Velocità massima248 Km/h

2017

32imo

Monster 797

Rimando alle origini, testimoniato dal serbatoio, dal telaio a traliccio, oltre ovviamente al bicilindrico raffreddato ad aria

Specifiche

MotoreFour stroke 803cc, 90 degrees L twin cylinder, SOHC, desmodromic 2 valves per cylinder
Potenza75 hp @ 8250 rpm
Coppia68 Nm @ 7750 rpm
Peso175 kg
Velocità massiman.a.

33imo

Monster 1200, 1200 S

Ispirato dal passato

Specifiche

MotoreFour stroke 1198cc, Testastretta 11 degrees L-Twin, DOHC, 4 Desmodromically actuated valves per cylinder
Potenza150 hp @ 9250 rpm
Coppia126 Nm @ 7750 rpm
Peso209 kg – 185 kg (1200 S model)
Velocità massiman.a.

 

34imo

Monster 1200 25° Anniversario

25 anni, buon compleanno Monster!!!

Specifiche

MotoreFour stroke 1198cc, Testastretta 11 degrees L-Twin, DOHC, 4 Desmodromically actuated valves per cylinder
Potenza147 hp @ 9250 rpm
Coppia124 Nm @ 7750 rpm
Peso184 kg
Velocità massiman.a.

 

2018

35imo

Monster 821, 821 Stealth

Miglioramenti ingegneristici derivati dal Monster 1200. Un nuovo serbatoio, sezione di coda, faro anteriore e doppio silenziatore di scarico, combinati con una maneggevolezza agile in virtù di un rake di 24,3 gradi e 3,67 pollici di avancorsa con un avantreno rigido e forcella anteriore usd da 43 mm. Il bicilindrico a L Testastretta da 109 cavalli è sotto controllo grazie a sistemi di sicurezza che aiutano il pilota.

Specifiche

MotoreFour stroke 821cc, Testastretta 11 degrees L-Twin, 4 Desmodromically actuated valves per cylinder
Potenza109 hp @ 9250 rpm
Coppia86 Nm @ 7750 rpm
Peso180 kg
Velocità massiman.a.

 

Ducati Monster 821 Stealth @EICMA 2018

2021

Il 2 dicembre 2020 la Casa di Borgo Panigale ha presentato al pubblico la nuova generazione del Monster, con telaio derivato dalla Superbike e motore performante perfetto per l’uso stradale, nelle concessionarie da aprile 2021.

Just fun!

La storia continua …